Schola Sarmenti
Un pomeriggio incontrai Rosangela, mia sorella. Voleva parlarmi di un progetto per il nostro futuro. L’unione con Alessandro, il suo compagno, aveva acceso in loro un desiderio: dare vita ad una cantina. L’adrenalina di quel sogno ci aveva invasi, catturando in un vortice impetuoso tutti i nostri intenti e i nostri pensieri. Nel 2000 questo desiderio si è trasformato in un intenso profumo di vino appena spremuto, il profumo della nostra prima vendemmia.
C’era fermento nell’aria e non era quello delle uve “pronte”, ma quello dei nostri cuori ardenti di vita. Da quel giorno sono passati più di dieci anni e adesso quel “futuro” è il nostro presente. Spesso ritorno in quella terra. C’è un legame di sangue che ci unisce indissolubilmente. Nella mano ora stringo quella di mio figlio, lo guardo e gli dico:"Respira Umberto, respira forte. Questo è profumo di vita, è il profumo del tuo futuro!". Perché nella vigna la vita non finisce, continua sempre senza fermarsi mai.